Padovanino
Alessandro Varotari detto il Padovanino (Padova, 4 aprile 1588 – Venezia, 20 luglio, 1649) è stato un pittore italiano, attivo nel periodo
barocco. Era il figlio del pittore e architetto Dario Varotari e di Samaria, figlia di Giovan Battista Ponchino. La sua prima formazione è sconosciuta.
Il padre morì quando lui aveva solo dieci anni, ma può essere accaduto, come nel caso di Raffaello – anch’egli perse il padre pittore, alla
stessa età – che ad aiutarlo nel percorso formativo siano stati gli ex collaboratori della bottega paterna.
Nel 1614 si trasferisce a Venezia, anche se ha fatto almeno due viaggi a Roma (1615 e 1625) che spiegano i motivi di una convergenza
tra elementi tizianeschi, nella tavolozza e nei soggetti, dotati però di maggior compattezza, come avviene nella pittura centro-italica.
Nella capitale lagunare riceve diverse commissioni, tra cui la copia delle grandi opere della generazione di artisti della generazione precedente.
A quei tempi i collezionisti non disdegnavano le copie poichè, al di là della fama dei grandi autori, erano fortemente interessati ai soggetti e
agli esempi di buona pittura.
Padovanino è stato un artista molto apprezzato del suo tempo, sia come copista che come autore in grado di sommuovere i sensi. Oggi le quotazioni
sembrano non riconoscere del tutto le capacità tecniche dell’artista e le sue gioiose o sentimentali invenzioni. Maggiormente premiati dal mercato
sono i soggetti che contengono scene di nudo.
Tra i suoi allievi figurano Pietro Liberi, Bartolomeo Scaligeri, Pietro della Vecchia, Giulio Carpioni e il proprio figlio, Dario Varotari il Giovane.
Sua sorella Chiara Varotari è ricordata come un’eccellente ritrattista.
Morì a Venezia il 20 luglio del 1649.
Per la Scuola dei Carmini ha realizzato una tela nella Sala dell'Albergo.