La sala dell' Archivio

Dalla Sala Capitolare si accede alla Sala dell’Archivio che custodiva i documenti della Scuola ora conservati all’Archivio di Stato. L’ambiente è di grande suggestione e di gusto prettamente settecentesco. Il pavimento è in marmo intarsiato, alle pareti nel registro inferiore corrono dossali di legno di noce arricchiti da dodici cariatidi a figura umana, forse opera di Giacomo Piazzetta, padre di Giovanbattista cui si deve la tela raffigurante Giuditta ed Olofrene posta nell’andito di passaggio tra la Sala dell’Archivio e la Sala dell’Albergo. Nel registro superiore sono dipinte figure femminili dell’antico testamento che hanno prefigurato Maria:

a) Abigail che placa e disarma re Davide;
b) Rebecca che offre da bere al servo di Abramo;
c) Il martirio dei Maccabei;
d) Ester sviene davanti ad Assuero.

Il piano iconografico della sala è stato ideato nel 1748 dal pittore di Nervesa Gaetano Zompini, famoso tra l’altro per le sue incisioni; con lui collaborò Giustino Menescardi. Ancora del Menescardi è la decorazione pittorica del soffitto realizzato con ricco intarsio ligneo a cassettoni con inseriti motivi floreali: al centro è raffigurato il profeta Elia che prega sul monte Carmelo (qui la nuvola si materializza nella figura della Vergine Maria che reca lo Scapolare), ai lati dello scomparto centrale sono rappresentate figure di Sibille con un cartiglio contenente il testo del loro vaticinio in rapporto al Cristo e alla Vergine.

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